venerdì 8 gennaio 2010

il fascino discreto della delazione

La delazione è considerata - anche in ambiti non criminali, dove viene tenuta come l'infamia per antonomasia - un gesto piuttosto odioso. La Storia ce lo conferma. Ma...
Ma - si sa - la carne umana è debole e quando le offese le si patisce letteralmente sulla propria carne l'etica vacilla e, almeno per quanto mi riguarda, si è molto più propensi alla vendetta ed alla riabilitazione autoassolutoria della vecchia legge del taglione. Non vorrei ammorbare con il dettaglio della mia storia clinica ma, data la provvidenzialmente improvvida (?) sincronicità tra le mie vicende sanitarie e il link incorporato nel titolo del post, ritengo necessario almeno un breve e disordinato riassunto.
Dunque:
  • sono stato dichiarato spacciato a causa di una miocardite,
  • mi è stato diagnosticato un carcinoma del testicolo e una psicosi;
  • una banale incisione ad una cisti ascellare si è stata trasformata in una ferita suppurante per un mese e mezzo;
  • il mio medico di base non lascia passare una visita senza vomitarmi in faccia il suo astio contro i pazienti fannulloni e ipocondriaci che gli affollano lo studio - salvo poi precisare che non era in riferimento a me e che le pareti del suo studio non ne reggono la voce tanto roboante che potrei riferire dei disturbi e degli affari privati di molti suoi pazienti;
  • un'uretrite è stata scambiata, con protervio entusiasmo, in ordine per sifilide, scolo, candida.
Ovviamente quei sig.ri medici si erano sbagliati, fortunatamente per me.
Ora sono d'accordo che la scienza procede per approssimazioni e falsificazioni quindi più facilmente attraverso errori e ha lasciato il lusso del dogma illusorio della Verità alle religioni e alle filosofie, ma è anche vero che quando si sbaglia bisognerebbe assumersene le responsabilità - non solo formalmente. Ancora più difficile (oggettivamente, putroppo per i sig.ri medici) farsi una ragione che la professione comporta privilegi e oneri inestricabilmente e strutturalmente connessi: senza gli uni non è ragione che sussistano gli altri; se a livello generale la fallibilità della scienza è una forza propulsiva, nella scienza applicata che non opera al ivello di frontiera della ricerca è necessario che il singolo "operatore" assuma su disè il peso e le ripercussioni di una scelta sbagliata o peggio ancora disonesta o superficiale, così come la perdità del sangue freddo e dell'imparzialità. Questo però risulta particolarmente di difficile comprensione per la casta medica italiana.
E allora ecco che appare, in perfetta sintonia con il modello americano il sito dell alpismed. autolesionismo? spettacolarizzazione da arena mediatica? autoflagellazione?
Sarà che la professione medica parafulmine alle nostre nevrosi moderne, a causa delle quali vorremmo tutti essere perennamente sani, giovani e al riparo dalla debolezza e non ci fanno accettare con facilità la reale condizione umana
Finalmente è l'incontro con la straordinaria personalità della dr.ssa Corbix di cui potete leggere l'intervento, la mia replica e quella curiosissima, visto l'exergo della home page del gruppo, dell'amministratore dello stesso qui - che mi ha definitivamente convertito alla fede nella carognata istituita.
Dopo la triste esperienza della dipartita della mia ultima gattina mi chiedo se non sia il caso di intraprendere la stessa iniziativa per i medici (...) veterinari.

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