lunedì 18 maggio 2009

ode alla crisi

Che la crisi sia (stata) evocata, sia cavalcata, agitata a beneficio di aziende, banche, circuiti economici asfittici ed esclusivi - sostanzialmente in via di fallimento -, anzi sia ultimamente strumento di prima elezione proprio da e per la loro propria esclusiva auto-conservazione, è un'idea certamente "borderline", ma non mi sembra affatto priva di fondamento.
Sarebbe un bel esempio di uso strumentale di una vera inversione isterica.

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