giovedì 11 febbraio 2010

mani pulite, anzi sporchissime.

Si ricomincia con gli scandali (vero che non abbiamo mai smesso, ma con discrezione) .
Questa volta è il turno di Bertolaso, la combriccola di Protezione inCivile spa, della mitologica Emma (Marcegaglia) e di un altro assessore (tale Pennisi, un mese fa avevano già arrestato Prosperini) del comune di Milano, emulo di Chiesa (non nel senso di Vaticano, almeno non per ora). Mazzette, luridi traffici di rifiuti, festini,  clientele, escort, insomma: gli "zoccolamenti" assortiti che sono il companatico abituale della surreale fenomenologia della "produttività" italiana. Perché diciamocelo, in Italia, il malaffare, l'intrallazzo pigro e miope, e l'assuefazione a queste pratiche sono praticamente generalizzate, multilivello, intergenerazionali (anzi, i più giovani sono gli utilizzatori più entusiasti) intersecano i più diversi strati sociali e con questa sconcia prossimità li cementano  (altro che chiesa cattolica).
Quello che mi importa - sul resto lasciamo che la magistratura faccia pulizia faticosamente - è che il PDL non ha altri argomenti da usare contro le inchieste (ovviamente è contro le inchieste) che la loro "politicizzazione". La banalità è tanto evidente quanto il fatto che hanno ragione: ovviamente tali scandali hanno una forte ricaduta politica, questo è un fatto (fisiologico) che non deve essere scambiato per la causa, che sfortunatamente per tutti  non ne attenua la gravità (anche solo il sospetto  di attività illecite dovrebbe essere sufficiente, in una società di galantuomini, a screditare del tutto i soggetti coinvolti) né a priori ne può indebolire la fondatezza.
Intanto, Berluscoide indefesso, dopo aver fatto buttare 600mln di euro per il buffet a La Maddalena, rimugina di riformare le pensioni per risparmiare sul bilancio dello Stato.
Comportamento familiare?

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